Vitiana

VITIANA

Vitiana si annuncia da lontano senza nulla nascondere. Una volta giunti nella piazza, le cui case fanno da contorno ad un oratorio di puro Rinascimento adornato d’affreschi, il paese sembra dileguarsi all’occhio indiscreto. Per trovarlo bisogna seguire strade tortuoseripide, che si piegano alla maestà dei muri, sulle cui pietre il tempo ha una misura di secoli. Il sagrato è un balcone che fa da erbosa soglia alla chiesa; cadente e piena di fascino è la canonica, austera la torre. Nella cella campanaria muti sono i bronzi che commentarono gioie e pene. La più giovane di queste campane, del 1729, porta come unico fregio un Crocifisso. Le altre due sono gemelle e risultano fuse nel 1401. La prima, su di un rigo, in alto porta l’iscrizione: +MENTEM: DEO: PATRI(ae): LIBERATIONEM: MCCCCI; la seconda, sempre in alto su di un rigo, reca invece incisa la dedica al Santo patrono: +SANCTI: SILVESTRI: DE: VITIANA: M.CCCCI. Ambedue si uniformano nella preziosità dei fregi raffigurati, sui lati opposti, l’arcangelo san Michele e la Madonna, che racchiudono nella parte centrale tre croci sovrapposte, di cui una grande posta su tre gradini, interamente avvolta dalla vitesimbolo di Vitiana.


Ultimo aggiornamento: 8 Maggio 2014

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